Per la seconda volta dall’inizio del terzo millennio, le imprese sono state travolte da una crisi economica di portata mondiale, poste dinanzi a nuove sfide, hanno dovuto adattarsi in pochissimo tempo ad una situazione imprevedibile, con soluzioni innovative per limitare le perdite.
Il Rapporto annuale ICE-Prometeia “Evoluzione del commercio con l’estero per aree e settori”, presentato online lo scorso 3 maggio, stima che la crisi sanitaria abbia portato a un ridimensionamento del commercio mondiale di beni manufatti di oltre il 7%, con un salto indietro di 5 anni, evidenziandone altresì gli elementi di originalità, la cui origine sanitaria, e non economico-finanziaria, rappresenta certamente un unicum sia per una valutazione del suo impatto, sia per le previsioni di sviluppo ed uscita. Se da un lato, la natura della crisi supporta l’ipotesi di un recupero dei livelli di attività globali più rapido e completo di quanto visto durante le recessioni precedenti, dall’altro il perdurare del clima di incertezza, fortemente condizionato dall’andamento dei piani vaccinali dei vari paesi, continua ad alimentare una diffusa volatilità delle prospettive per il prossimo biennio.
Il rapporto evidenzia come anche nel commercio estero un ritorno all’essenziale favorirà per il Made in Italy settori come l’Alimentare e l’Arredo (+8,5% e +8,4% la crescita nel 2021) rispetto al Sistema Moda più legato alla socialità (+6,7% la variazione attesa con previsioni al ribasso). Più che i settori in sé saranno premiate le strategie verso digitalizzazione, ambiente e salute che costituiranno i nuovi paradigmi delle politiche industriali e modelli di produzione, che fungeranno da guida per il consumo nell’epoca post-Covid.
Con la pandemia è cambiato lo scenario in cui si muovono le imprese che lavorano sui mercati esteri e soprattutto è cambiato il comportamento dei consumatori, sempre più digitale e orientato agli acquisti online. Nel web il consumatore ha a disposizione un assortimento tale e una vasta scelta di qualsiasi prodotto, in qualsiasi settore, che nessun maximall super affollato possa mai garantirgli, e in tutta sicurezza. Se prima della pandemia “digitalizzare la propria impresa” era una necessità per rimanere competitivi, oggi oltre a questa forte motivazione, rappresenta l’opportunità di soddisfare i nuovi fabbisogni dei consumatori e al tempo stesso incrementare il fatturato.
Digitalizzazione ed internazionalizzazione costituiscono quindi, un nuovo paradigma strategico per le imprese che vogliono superare questa recessione, inoltre la vendita online consente di abbattere in parte i costi di logistica e di rappresentanza, ma una buona dotazione tecnologica non basta per “conquistare” nuovi clienti e nuovi mercati. Le figure manageriali a supporto dell’internazionalizzare continuano ad avere un ruolo strategico nel percorso di digital export delle PMI. I cosiddetti Digital Temporary Export Manager (D- TEM) sono figure professionali esperte nei processi di internazionalizzazione d’impresa, con particolari competenze in campo digitale e non mancano le opportunità per supportare le MPI con finanziamenti per inserire in azienda queste figure.
È ancora aperta la procedura a sportello per richiedere il voucher per l’internazionalizzazione rivolto alle micro e piccole imprese (MPI) che vogliono espandersi o consolidarsi sui mercati esteri, concedendo un voucher in de minimis di 20.000 euro o 40.000 euro a seconda della tipologia d’impresa, voucher che può essere incrementato di 10.000 euro se si raggiungono determinati risultati sui volumi di vendita all’estero.
Il digitale è diventato in questo ultimo anno una condizione per esistere, ma finita la pandemia sarà necessario passare “dalla cultura dell’emergenza alla cultura della prevenzione”, adottando elementi capaci di garantire una crescita sostenibile e strutturata.
Uno dei settori maggiormente colpito dall’emergenza COVID-19 è il settore fieristico, il quale tra il 2020 e i primi mesi del 2021 ha visto cancellati tutti gli eventi in presenza. Solo in alcuni casi questi sono stati riproposti attraverso piattaforme online, da ultimo si segnala la Borsa Internazionale del Turismo di Milano che si sposta sul web, proponendo canali dedicati agli operatori del settore ed al pubblico di viaggiatori.
In Italia, l’ultimo Decreto riapertura (D.L. n. 52/2021) fissa la ripartenza del settore con Fiere, convegni e congressi che si potranno svolgere in presenza da 1° luglio. Nonostante questo, gli eventi in presenza sono ostacolati dalle limitazioni sui viaggi, dalle normative per la sicurezza degli ambienti in ottica di contenimento pandemico, nonché dal calo della disponibilità di imprese e visitatori a partecipare ad appuntamenti in presenza.
Tiepidi segnali di ottimismo in tal senso arrivano invece dalla Spagna, dove FITUR, una delle manifestazioni dedicate al turismo più importante al mondo, in programma a Madrid a maggio si svolgerà in presenza, grazie anche all’allestimento di un sistema di ventilazione all’avanguardia e con l’intento di orientare la ripresa del turismo. In presenza, ma puntando sulla digitalizzazione, mettendo a disposizione una piattaforma online che riunisce l’intera comunità professionale del turismo e offre ai membri la possibilità di connettersi e scambiare informazioni.
Non si può negare, quindi, che l’internazionalizzazione dopo la pandemia si sia trasformata profondamente, l’emergenza sanitaria probabilmente ha solo accelerato un processo di cambiamento che altrimenti avrebbe richiesto molto più tempo.
Giocano un ruolo decisivo la capacità di osservare i mercati e le analisi di business, sono nate nuove esigenze e nuove opportunità, che obbligano a ripensare alla scelta dei prodotti e servizi su cui puntare.
Già in passato, le imprese italiane hanno affrontato shock economici – l’ingresso dell’euro o la crescita di mercati emergenti quali quelli asiatici- e sono riuscite attraverso l’internazionalizzazione, puntando sulla qualità a mantenere il proprio vantaggio competitivo.
Le imprese, come l’intera economia globale, sono oggi a un bivio tra prima e dopo il Covid, un contesto ricco di incognite ma non privo al contempo di opportunità, le aziende potranno essere protagoniste della trasformazione in base a come affronteranno il nuovo scenario competitivo e a quali paradigmi strategici adotteranno.
Per approfondimenti:
RAPPORTO ICE – PROMETEIA 2021
AVVISO VOUCHER PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/voucher-internazionalizzazione
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