[…], tien la classe allegra, sorride sempre, [...] ed è tormentata continuamente dai più piccoli che le fanno carezze e le chiedon dei baci, [...] ma essa li lascia fare e li bacia tutti, ridendo”. Poi fa ritorno “a casa ogni giorno arruffata e sgolata, tutta ansante e tutta contenta, con le sue belle pozzette e la sua penna rossa”. [Libro Cuore]
Il 13 agosto 2021 il PNRR ha mosso i suoi primi passi concreti con il trasferimento del bonifico da 24,9 miliardi dell’anticipo Ue. In un baleno l’attesa spasmodica per un progetto chiamato a trasformare l’Italia è divenuta attenzione scrupolosa per il rispetto dei tempi di attuazione.
I primi a fare i conti con il cronometro sono i 106 progetti che lo stesso Pnrr indica come il motore della fase uno i quali dovranno già rendicontare spese concrete entro la fine del 2021. L’elenco dei 106 progetti della fase uno mostra un ventaglio molto articolato di interventi dove particolare attenzione viene data a cose molto concrete per gli italiani, come ad esempio, la messa in sicurezza e la riqualificazione delle scuole (700 milioni), la realizzazione di palestre scolastiche (60 milioni) e il progetto di inclusione sportiva e sociale (60 milioni), il piano per gli asili nido (650 milioni).
Il 4 ottobre scorso, alla vigilia della Giornata mondiale degli insegnanti, iniziativa lanciata nel 1994 dall’UNESCO, si è tenuta a Palazzo Chigi la cabina di regia con il premier Draghi su scuola e università all’interno del Pnrr. Hanno partecipato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e i ministri interessati, e cioè quelli dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e dell’Università, Maria Cristina Messa. Presente anche il ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, il ministro per il Sud, Mara Carfagna, e il ministro della Famiglia, Elena Bonetti.
Durante la cabina di regia Bianchi ha illustrato le linee di intervento di competenza del proprio ministero, linee che mostrano “il pieno rispetto degli obiettivi concordati in sede europea”. Una grande attenzione – ha sottolineato Bianchi – sarà posta alla scuola dell’infanzia, ma in particolare agli asili nido, alle mense scolastiche, alle palestre, alla messa in sicurezza delle scuole, alla scuola 4.0” e, ancora, “all’estensione del tempo pieno, alla riduzione dei divari territoriali, alla riforma degli Its, alla didattica digitale integrata ed alla formazione digitale”.
Scuola, priorità del Pnrr: quanti soldi vengono stanziati
Nella medesima cabina di regia lo stesso premier Draghi, indicando che c’è un calendario di massima per gli interventi del Pnrr, spiega come si intende partire proprio dall’istruzione, sempre dimenticata. E si parte proprio da qui, osserva il premier, un po’ perché “il piano dovrebbe disegnare l’Italia di domani, di quelli che oggi sono giovani, e poi questo straordinario evento del Nobel al professor Parisi fa pensare alle nostre potenzialità nel campo della ricerca e della scienza”.
Formazione e ricerca sono fondamentali per la crescita del nostro Paese, sottolinea Draghi e per la scuola grazie ai fondi del Piano sono in arrivo ben 6 riforme entro il 2022: 17 i miliardi di investimenti, 5 miliardi già in arrivo per bandi entro novembre, di cui:
- 3 per affrontare l’emergenza asili nido e scuole infanzia
- 400 milioni per le mense
- 300 per le palestre
- 800 per le scuole nuove
- 500 per la ristrutturazione degli istituti.
In una recente intervista a Repubblica a consolidare quanto detto in precedenza, il ministro dell’Istruzione parte da un dato: per il 72 per cento la scuola è il primo problema da affrontare per il futuro dell’Italia.
“Perchè durante la pandemia ci siamo accorti di quanto ci è mancata; siamo tornati ad apprezzare l’idea che la scuola è il pilastro delle nostre comunità, il posto dove non solo si apprendono le varie discipline, ma si impara a vivere insieme “. Le risorse, secondo Bianchi, devono essere destinate anche per il coinvolgimento di tutti gli studenti. Bisogna quindi modificare la didattica con l’introduzione di più laboratori, al fine di “permettere ai ragazzi di tutto il Paese di avere le stesse opportunità per combattere la dispersione che colpisce soprattutto il Sud “, ha concluso Bianchi.
Secondo il Ministro tra cinque anni, grazie agli ingenti investimenti previsti, la scuola avrà
ambienti scolastici messi in sicurezza ma anche modificati per una didattica più partecipata, con più laboratori, con aule in grado di adattarsi a diverse esigenze, ed un aumento degli asili nido per permettere a tutti i bimbi di avere le stesse opportunità già prima della scuola primaria.
L’importanza del ruolo del docente
Infine, il Ministro Bianchi ha parlato anche degli insegnanti, affermando che “bisogna ridare dignità al mestiere” ed anticipando che le riforme mettono “al centro le persone, quindi gli studenti e i docenti”; occorre impegnarsi fattivamente nella valorizzazione del personale, anche introducendo forme di carriera e aumenti di stipendio legati al costo della vita, assieme a specifiche indennità, anche di rischio, oltre che cambiare le regole sulla mobilità con l’abolizione degli attuali vincoli incostituzionali.
L’importanza di svolgere al meglio il ruolo di insegnante per favorire il processo di crescita educativa dello studente è avvalorata anche da una ricerca pubblicata su Psychology Today secondo cui l’attenta guida di un educatore nei primi anni di scuola aiuta il 75% dei bambini a migliorare le capacità di analisi critica. E ancora, secondo una ricerca pubblicata sul New York Times, gli insegnanti ricoprono un ruolo fondamentale nello sviluppo economico di un Paese, infatti, gli studenti se vengono spinti a essere creativi e produttivi dimostrano di avere maggiori probabilità di essere imprenditoriali e compiere progressi tecnologici. Ma non è tutto, perché un’indagine britannica pubblicata sul portale Telegraph ha evidenziato come quasi l’80% degli studenti abbia ammesso di considerare i propri insegnanti dei modelli di vita capaci di aiutarli a inseguire i propri sogni, e come recita una celebre frase di Albert Einstein “È l’arte suprema dell’insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza”: un ruolo importantissimo e di grande responsabilità, troppo spesso non valorizzato.
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