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Long Form: STEP riprogramma l’Italia

La policy europea vive un momento cruciale che vede la necessità di una rivisitazione complessiva per ripensare e programmare l’Europa post NGEU.  La politica di coesione si conferma l’unica politica comune che segue l’obiettivo chiaro della convergenza regionale, con le proposte ancora in via di definizione sul futuro della Competitività dell’Ue e del Mercato Unico. La Commissione europea  accanto alla transizione digitale e ambientale, sulla scia del  Green Deal deve affrontare i grandi temi della competitività e della sostenibilità del modello economico e sociale europeo, attraverso politiche e scelte nuove in tema di bilancio comune, investimenti strategici, riconversione energetica, politiche commerciali e regolazione del mercato unico. Si tratta di sperimentare il passaggio dal modello export-oriented tedesco a cui l’Ue si negli ultimi anni affidata, a valorizzare la domanda interna che diventa sempre più cruciale per stimolare investimenti, salari, produttività e innovazione. Tuttavia, come una nota stonata di questa nuova sinfonia, il cambio di stile delle politiche di bilancio, tese al risanamento dei conti, va nella direzione opposta. Il rafforzamento fiscale che discende dal nuovo Patto di stabilità rischia di avere non solo un impatto negativo sulla dinamica della domanda aggregata, ma potrebbe anche indebolire l’intero sistema industriale continentale. Come si legge nel rapporto SVIMEZ,  Executive summary 2024, la nuova fase in cui sembra timidamente avviarsi la politica industriale in Europa rischia di schiantarsi contro politiche fiscali troppo restrittive. Le innovazioni tendono a creare vincitori e vinti, a livello sociale e territoriale. Il grado di coesione dipenderà dal peso e dalle caratteristiche delle politiche pubbliche di accompagna mento a questi processi: la sfida è tenere insieme competitività e coesione nei processi di transizione.

Per crescere in competitività, la sfida per le l’Europa e i suoi  paesi, come sottolineato dai Rapporti Draghi  e Letta, consisterà nella capacità di coordinare tutte le misure e gli investimenti funzionali a raggiungere obiettivi comuni in settori fondamentali – l’energia, l’industria del futuro, la difesa – mantenendo, al contempo, la specificità del modello europeo su welfare e inclusione. La coesione non può essere lasciata sola. Deve piuttosto essere accompagnata da un adeguata politica di bilancio che guardi ai temi della coesione e della riduzione dei divari.

Se vogliamo dirla tutta, la Coesione, ha anticipato gli obiettivi strategici di quello che oggi è la Piattaforma europea per le tecnologie strategiche. Infatti, le strategie di specializzazione intelligente (di seguito S3), che costituisce uno dei pilastri sui quali si attua la politica di sviluppo regionale, derivano da un’iniziativa comunitaria volta a individuare le priorità di investimento in ricerca, sviluppo e innovazione capaci di completare le risorse e di rafforzare le capacità produttive di un territorio, per costruire percorsi di crescita sostenibile nel medio e lungo termine. Le strategie S3, introdotte inizialmente nell’ambito della programmazione 2014-2020 della politica di coesione e quindi aggiornate e riconfermate nel 2021-2027, vengono declinate a livello regionale e sono caratterizzate da interventi per lo sviluppo economico e sociale guidati dall’innovazione e gestiti attraverso un nuovo modello di governance multilivello e multistakeholder. È chiaro, anche solo da una prima analisi che c’è una forte correlazione tra le traiettorie della S3 e gli obiettivi di STEP. In particolare, i programmi regionali e nazioni FESR 2024 2020 hanno finanziato progetti S3 che prevedono utilizzo o lo sviluppo di tecnologie digitali e tecnologie in ambito clean tech per oltre un miliardo di euro.  Seguono gli investimenti nelle biotech e deep tech, tutti ambiti che rientrano negli obiettivi della Piattaforma, come di seguito descritta.

La Piattaforma europea per le tecnologie strategiche

La Piattaforma europea per le tecnologie strategiche  nasce per preservare un vantaggio europeo nelle tecnologie critiche ed emergenti per le transizioni verde e digitale: da quelle informatiche, quali la microelettronica, l’informatica quantistica e l’intelligenza artificiale, alla biotecnologia, alla biofabbricazione e alle tecnologie a zero emissioni nette. Ad istituirlo è il Reg. (UE) 2024/795 pubblicato lo scorso 29 febbraio.

Seguendo la raccomandazione del Consiglio Europeo, la Piattaforma europea per le tecnologie strategiche poggia sulla piena mobilitazione dei finanziamenti disponibili e degli strumenti finanziari esistenti che verranno utilizzarli in maniera più flessibile, così da fornire sostegno tempestivo e mirato nei settori strategici senza minare gli obiettivi della politica di coesione.

La piattaforma STEP dovrà inoltre contribuire alla mobilitazione di capitali privati per sostenere la competitività delle imprese europee in queste tecnologie sulla scena mondiale, il che a sua volta condurrà allo sviluppo di capacità interne.

L’istituzione della nuova Piattaforma europea per le tecnologie strategiche rientra nel pacchetto di revisione di medio termine del Quadro Finanziario Pluriennale ed è indirizzata a rafforzare i fondi esistenti rendendone più efficace ed efficiente l’usofavorendone la riprogrammazione e orientandone i finanziamenti verso tecnologie in settori considerati strategici (deep-tech, clean-tech, bio-tech) per cogliere a pieno le opportunità e conseguire gli obiettivi della transizione verde e digitale.

Oltre a sostenere lo sviluppo o la produzione di tecnologie, la proposta è diretta anche ad affrontare le carenze di manodopera e di competenze in settori strategici quali: informatica quantistica e l’intelligenza artificiale, alla biotecnologia, alla biofabbricazione e alle tecnologie a zero emissioni nette.

La Piattaforma rappresenta una prima risposta alla raccomandazione formulata dal Consiglio europeo nelle Conclusioni del 23 marzo 2023: “garantire la piena mobilitazione dei finanziamenti disponibili e degli strumenti finanziari esistenti e utilizzarli in maniera più flessibile, così da fornire sostegno tempestivo e mirato nei settori strategici senza minare gli obiettivi della politica di coesione”.

In termini di incidenza sul bilancio, la proposta comporterà un prefinanziamento aggiuntivo da versare nel 2024 a titolo del JTF, finanziato dallo strumento dell’Unione europea per la ripresa Next Generation EU.

La proposta comporterà inoltre un prefinanziamento aggiuntivo da versare a titolo di FESR, FC e FSE+ nel 2024 per gli importi programmati nell’ambito delle priorità dedicate alle operazioni che contribuiscono al rafforzamento degli obiettivi STEP.

Il prefinanziamento aggiuntivo a titolo di FESR, FC e FSE+ nel 2024 garantirà un’anticipazione degli stanziamenti di pagamento al 2024 e sarà neutro in termini di bilancio nel periodo 2021-2027. Tale prefinanziamento aggiuntivo non era previsto nel progetto di bilancio. La Commissione monitorerà gli importi programmati dagli Stati membri nell’ambito delle priorità dedicate alle operazioni che contribuiscono agli obiettivi STEP e ne valuterà l’incidenza sul fabbisogno di pagamenti nel contesto dell’esercizio di storno globale nel 2024

La governance dello strumento prevede che le spese relative alla STEP saranno contabilizzate dai programmi pertinenti, senza tuttavia alterare i rispettivi obiettivi di spesa per il clima nell’ambito dei programmi.  Sono stati aggiunti ai Fondi della politica di coesione nuovi settori di intervento ovvero “ambiti della spesa” e nuovi indicatori di performance attraverso l’aggiornamento dell’allegato I del Reg. (UE) 2021/1060 e una modifica degli allegati del regolamento specifico di ciascun fondo contenente gli indicatori di prestazione (FESR, FSE+, FC).

In pratica, per quanto attiene ai fondi della politica di coesione la Piattaforma STEP prevede:

Articolo 10 che interviene sul Regolamento FESR 2021/1058:

  1. l’introduzione di obiettivi specifici dedicati a supportare le priorità della Piattaforma STEPnell’ambito degli Obiettivi Strategici “Un’Europa più intelligente” e Un’Europa più verde”;
  2. la programmazione delle risorse destinate a tali obiettivi specifici avviene mediante priorità dedicate, per le quali sono stabilite quali misure di flessibilità eccezionale;
  3. un prefinanziamento del 30 per cento dell’importo dei Fondi, allocato alla priorità dedicata, in aggiunta al prefinanziamento annuale ordinario, per incentivare il contributo ai progetti STEP, da pagare una tantumentro il 31 dicembre 2024, previa adozione della Decisione di modifica dei programmi interessati entro il 31 ottobre 2024;
  4. il tasso massimo di cofinanziamento UE al 100 per centoper le priorità del programma dedicate a STEP;
  5. nell’ambito degli obiettivi specifici dedicati alla Piattaforma STEP, la possibilità per il FESR di finanziare anche azioni a vocazione FSE Plus (formazione, apprendimento permanente, istruzione, riqualificazione);
  6. in deroga a quanto già previsto nei regolamenti vigenti, l’estensione dell’ambito di eleggibilità per le grandi imprese per il conseguimento delle priorità STEP per le regioni meno sviluppate e in transizione, nonché per le regioni più sviluppate degli Stati membri con un PIL pro capite misurato in standard di potere d’acquisto inferiore alla media UE. Per l’Italia l’estensione riguarderebbe tutte le categorie di regioni.

Articolo 11 che interviene sul Regolamento JTF 2021/1056:

  1. integrazione dell’obiettivo specifico del Fondo JTF per supportare gli investimenti che contribuiscono agli obiettivi della Piattaforma STEP;
  2. ampliamento della possibilità per il Fondo JTF di finanziare investimenti in grandi impreseche contribuiscano agli obiettivi STEP rispetto a quanto già previsto dal regolamento vigente. Non risulterebbe più necessario dimostrare che le perdite occupazionali in assenza dell’investimento sarebbero superiori al numero previsto di posti di lavoro creati (c.d. analisi del divario);
  3. applicazione di flessibilità finanziarie, quali il prefinanziamento al 30 per cento e il tasso massimo di cofinanziamento UE al 100 per cento. Per il fondo JTF il prefinanziamento del 30 per cento è determinato sull’intera dotazione del fondo e l’applicazione di tale flessibilità non richiede la modifica del programma.

Articolo 12 che interviene sul Regolamento FSE+ 2021/1057:

  1. possibilità di introdurre priorità dedicate a supportare gli obiettivi della Piattaforma STEP nell’ambito dei programmi finanziati dal FSE+;
  2. applicazione a tali priorità delle seguenti misure di flessibilità eccezionale;
  3. un prefinanziamento del 30 per centodell’importo FSE+ allocato alla priorità dedicata, quale misura eccezionale per incentivare il contributo ai progetti STEP, da pagare una tantum entro il 31 dicembre 2024, previa adozione della Decisione di modifica dei programmi interessati entro il 31 ottobre 2024;

il tasso massimo di cofinanziamento UE al 100 per cento per le priorità del programma dedicate a STEP.

Articolo 13 che interviene sul Regolamento CPR 2021/1060:

  1. possibilità per lo Stato membro di adeguare, su base volontaria, l’Accordo di Partenariato in funzione delle nuove esigenze di investimento necessarie a concorrere agli obiettivi STEPe di anticipare la modifica dell’Accordo di Partenariato rispetto alle tempistiche previste dal quadro regolamentare vigente (ovvero entro marzo 2025). La modifica dell’Accordo di Partenariato deve essere approvata dalla Commissione europea entro tre mesi dalla data di presentazione del testo emendato da parte dello Stato membro;
  2. le priorità dedicate agli investimenti in chiave STEP, incluse in un programma modificato ed approvato dalla Commissione entro il 31 ottobre 2024, non sono tenute in considerazioni nell’ambito della revisione di metà periodo;
  3. la decisione di approvazione di un programma emendato in chiave STEPpuò includere l’allocazione totale o parziale dell’ammontare delle flessibilità relative alle annualità 2026 e 2027 per indirizzarle alle priorità STEP. Nel caso in cui l’ammontare totale delle flessibilità di un programma sia allocato definitivamente sulle priorità dedicate a STEPla revisione di metà periodo non sarà effettuata per questo programma;
  4. la Commissione adotta la decisione di approvazione di un programma modificato esclusivamente in chiave STEP entro due mesi dalla sua presentazione da parte dello Stato membro, con conseguente riduzione dei termini ordinari.

La piattaforma STEP riprogramma l’Italia

LA “Nota di orientamento relativa a talune disposizioni del regolamento (UE) 2024/795 che istituisce la piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP)” C/2024/3209, pubblicata il 13 maggio 2024, ha presentato gli orientamenti pratici su talune disposizioni del regolamento STEP al fine di facilitarne l’attuazione.

Lo sviluppo e la fabbricazione riguardano il passaggio delle tecnologie dalla fase in cui ne è stata dimostrata la fattibilità fino alla loro produzione su scala commerciale. Ciò comprende il perfezionamento dei prototipi e/o la garanzia che le tecnologie soddisfino norme rigorose in materia di prestazioni e scalabilità.
Il regolamento STEP sottolinea l’importanza fondamentale di rafforzare l’intera catena del valore relativa allo sviluppo o alla fabbricazione di tecnologie critiche. Il termine «catena del valore» fa riferimento: ai prodotti finali; ai componenti e ai macchinari specifici utilizzati primariamente per la produzione di tali prodotti; alle materie prime critiche ovvero quelle capaci di ridurre le dipendenze strategiche dell’Unione e preservare l’integrità del mercato interno. Ad esempio il silicio è fondamentale per produrre semiconduttori e le terre rare per la robotica. Analogamente il litio, il nichel e il cobalto sono essenziali per le batterie, il platino per gli elettrolizzatori e il rame per la rete elettrica.
Il regolamento STEP riconosce che le ambizioni dell’Unione di assumere un ruolo guida nello sviluppo e nella fabbricazione di tecnologie critiche dipendono dal superamento delle considerevoli carenze di manodopera e di competenze. Il regolamento STEP si concentra pertanto sulle competenze pertinenti allo sviluppo e alla fabbricazione di tecnologie critiche in tutti i settori STEP, nonché sulla contemporanea creazione di posti di lavoro di qualità e apprendistati.
I settori considerati rientranti nell’ambito di applicazione della STEP sono i seguenti:

  • le tecnologie digitali, incluse quelle che contribuiscono ai traguardi e agli obiettivi del programma strategico per il decennio digitale 2030, i progetti multinazionali, quali definiti all’articolo 2, punto 2), della decisione (UE) 2022/2481, e l’innovazione delle tecnologie deep tech;
  • le tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette quali definite nel regolamento sull’industria a zero emissioni nette;
  • le biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici (8), e i loro componenti.

Il sostegno della STEP dovrebbe dare priorità alle innovazioni pionieristiche che hanno il potenziale di plasmare, rivoluzionare o creare un mercato e di offrire un potenziale economico significativo all’Unione.
L’importanza del potenziale economico dovrebbe essere valutata in termini di capacità delle tecnologie di raggiungere un’ampia gamma di mercati dell’Unione.
Le tecnologie che rientrano nei tre settori STEP sono oggetto di un importante progetto di comune interesse europeo (important project of common european interest – IPCEI). Tra tali progetti figurano, a titolo esemplificativo ma non esaustivo):

  • l’IPCEI sulla catena del valore della microelettronica;
  • l’IPCEI sulla catena del valore delle batterie;
  • l’IPCEI sulla catena del valore dell’idrogeno;
  • IPCEI su cloud computing ed edge computing.

Per le Autorità di Gestione dei Programmi che gestiscono i fondi della politica di coesione, coinvolti nel progetto STEP, si apre una stagione di riprogrammazione tesa a cogliere le opportunità che la piattaforma offre.

STEP by Step, come sono cambiati i PR FESR Italiani

A conti fatti, STEP ha mobilitato complessivamente circa 6 miliardi di euro, di cui quasi 3 Italia. 10 programmi operativi hanno riprogrammato risorse su STEP per un contributo pari al 48% dell’attuale dotazione STEP a livello europeo (considerando i valori delle somme riprogrammate dai 6 paesi che hanno aderito al 31.08.2024. (2,978 Miliardi di Euro su 6,2 totali).

Protagoniste sono state senza dubbio le Regioni Meno Sviluppate che  hanno riprogrammato l’ammontare maggiore di risorse su STEP. Il 18,7% del totale delle risorse viene dal PN Ricerca Imprese e Competitività, il 70,2% dai PR FESR 2021-2027 delle Regioni Meno Sviluppate, l’1,1% dai PR FESR 2021-2027 delle Regioni in Transizione e il 10% dai PR FESR 2021-2027 delle Regioni più Sviluppate.

Sostanzialmente, tutti i Programmi hanno seguito il medesimo processo di riprogrammazione:

  • introduzione del nuovo obiettivo specifico 1.6 previsto dal Regolamento 2024/795 “Sostenere gli investimenti che contribuiscono agli obiettivi della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP) di cui all’articolo 2 del regolamento (UE) 2024/795 del Parlamento europeo e del Consiglio”;
  • introduzione di una nuova Priorità esclusivamente dedicata all’attuazione di STEP, denominata “Priorità 5 – Investimenti e ricerca per le tecnologie strategiche STEP” e di due nuove azioni: “Azione 1.6.1 Supporto agli investimenti delle imprese per lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie critiche” e “Azione 1.6.2 Sostegno a progetti di sviluppo sperimentale e innovazione per le tecnologie STEP”, a cui sono associati nuovi indicatori e campi di intervento e l’inserimento tra i beneficiari anche delle grandi imprese;
  • modifica del Piano Finanziario del PR con l’introduzione della nuova Priorità STEP, la modifica delle Priorità 1 e dei relativi tassi di cofinanziamento europeo;
  • degli indicatori e dei campi di intervento degli obiettivi specifici della Priorità 1, quale conseguenza del riorientamento in favore della Priorità STEP di alcune azioni.

L’opportunità strategica per le Grandi Imprese è chiara su tutto il territorio nazionale, anche se le regioni “assistite”, ovvero quelle meno sviluppate conservano una maggiorazione nell’intensità dell’aiuto che può essere concesso per investimenti nei settori strategici di STEP.

STEP: la centralità degli aiuti agli investimenti strategici

Ai codici di intervento, nella fase di attuazione saranno associate a filiere di sviluppo strategiche.

Le filiere su cui è più alta la convergenza di risorse sono:

  • Automotive e motoristica (MIMIT, Puglia, Emilia Romagna), Eolico on/off-shore (Puglia, Sardegna, Lazio);
  • Idrogeno verde (Puglia, Calabria);
  • Aerospazio (MIMIT, Puglia, Emilia Romagna);
  • Informatica avanzata e quantum computing (MIMIT, Calabria, Puglia, Campania e Sardegna, Lazio);
  • Farmaceutica e tecnologie per la salute (MIMIT, Puglia, Campania, Sardegna, Lazio);
  • Produzione/recupero di nuovi materiali anche in sostituzione di materie prime critiche (Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lombardia);
  • Ingegneria tissutale e cellulare (Sardegna, Campania, Umbria, Emilia Romagna);
  • Tecnologie per la depurazione e desalinizzazione delle acque (Sicilia, Campania);
  • Combustibili alternativi (Sicilia, Lazio);
  • Meccanica e meccatronica (MIMIT, Umbria, Emilia Romagna).

Tra questi settori leggiamo anche quelli che il Libro Verde «Made in Italy 2030» considera prioritari per la sicurezza economica .

Il sostegno alla Grande Impresa, nelle filiere strategiche sopra descritte, costituisce un fattore di grande interesse ed un elemento di novità nella misura in cui i programmi FESR in particolare non potevano sostenere questa tipologia di aiuto, se non nella dimensione di rete e cooperazione con le MPMI. Sembrerebbe esserci ancora un margine per affinare lo strumento. Attualmente infatti l’aiuto alle imprese poggia solo sul ricorso all’art. 14, aiuti a finalità regionale del GBER, il regolamento che disciplina gli aiuti in esenzione da notifica.

La Commissione ha adottato una modifica agli Orientamenti Aiuti a finalità regionale al fine di  consentire intensità massime di aiuto più elevate nelle zone assistite per i progetti che rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento STEP, al fine di stimolare ulteriormente lo sviluppo economico preservando nel contempo gli obiettivi di coesione. La Commissione ritiene che le intensità di aiuto possano essere aumentate fino a 10 punti percentuali nelle «zone a» e fino a 5 punti percentuali nelle «zone c» a decorrere dal 1 marzo 2024 per gli investimenti contemplati dal regolamento (UE) 2024/795

La Commissione ha ritenuto, dato il legame con le zone assistite, la necessità di preservare gli obiettivi di coesione dell’Unione e l’obiettivo esplicito del regolamento STEP di sostenere lo sviluppo della produzione di tecnologie critiche, di modificare la sezione 7.4 degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale integrandola per consentire un aumento delle intensità massime di aiuto nelle zone assistite per gli investimenti contemplati dal regolamento (UE) 2024/795.

Secondo un’opinione diffusa, sarebbe piuttosto debole questo impianto per conseguire gli ambiziosi obiettivi di STEP. Potrebbe pertanto intervenire un ampliamento della base giuridica di riferimento per consentire di attivare le ingenti risorse che sono state mobilitate, pur conservando gli obiettivi di coesione territoriale che accompagnano STEP.

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