Tra le principali novità della proposta della Commissione europea per il Quadro finanziario pluriennale post 2020 c’è il Programma InvestEU, il fondo che riunirà gli strumenti finanziari attualmente esistenti, con l’obiettivo di mobilitare investimenti per oltre 650 miliardi di euro. Il Programma sostituirà l’attuale FEIS (Fondo europeo per gli investimenti strategici), noto come Piano Juncker, istituito dopo la crisi finanziaria in risposta ai modesti livelli di investimento, che ha già mobilitato investimenti per 360 miliardi, superando le aspettative attese.
Dall’esperienza condotta con gli strumenti finanziari dell’UE nel corso del ciclo di programmazione 2014 – 2020 e con il FEIS sono emersi i notevoli vantaggi e miglioramenti, in termini di efficienza, derivanti dall’uso, ove possibile, di una garanzia di bilancio in luogo degli strumenti finanziari tradizionali. Tuttavia, la medesima esperienza ha dimostrato la necessità di semplificare, razionalizzare e coordinare meglio gli strumenti dell’UE di sostegno agli investimenti nel corso del prossimo ciclo di programmazione. La valutazione indipendente del FEIS, pubblicata a gennaio 2018, tra le sue conclusioni afferma che “la garanzia dell’UE è un modo efficace per la Banca Europea degli Investimenti (BEI) di aumentare il volume delle operazioni più rischiose, oltre a richiede meno risorse di bilancio rispetto agli strumenti finanziari. Essa sottolinea anche la necessità di continuare a migliorare l’accesso ai finanziamenti per favorire l’innovazione, nonché di rafforzare le sinergie con altri programmi di finanziamento dell’UE”.
Da questi presupposti nasce la proposta della Commissione europea, rivolta al Parlamento ed al Consiglio europeo, di istituire il programma InvestEU che riunisce, in un unico strumento, i numerosi programmi e azioni attualmente disponibili.
Il Fondo opererà tramite una garanzia pubblica di 38 miliardi di euro a prezzi correnti, con un tasso di copertura del 40%, pari ad un fabbisogno di 15,2 miliardi, che sosterrà i progetti di investimento dei partner finanziari, accrescendone la capacità di rischio. I partner finanziari saranno tenuti a contribuire per almeno 9,5 miliardi di euro di capacità di rischio, portando la garanzia totale a 47,5 miliardi di euro. L’effetto moltiplicatore è fissato a 13,7 per ogni euro di garanzia – anziché 15 come nel caso del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) – alla luce della maggiore rischiosità dei progetti.
Quattro gli ambiti di intervento previsti definiti “finestre”: per ciascuna finestra i settori ammissibili, che sono tra loro combinabili, sono indicati nell’allegato 2 della proposta di regolamento.
- Infrastrutture sostenibili, con garanzie per 11,5 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in energia rinnovabile, connettività digitale, trasporti, economia circolare, acqua, rifiuti e altre infrastrutture ambientali;
- Ricerca, innovazione, digitalizzazione, con garanzie per 11,25 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in ricerca e innovazione, commercializzazione dei risultati della ricerca, digitalizzazione dell’industria, sostegno alle imprese innovative, intelligenza artificiale,
- Sostegno alle PMI, con garanzie per 11,25 miliardi di euro per facilitare l’accesso al credito di piccole e medie imprese e, in casi debitamente giustificati, per le piccole imprese a media capitalizzazione,
- Investimenti sociali e accrescimento delle competenze, con garanzie per 4 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in competenze, istruzione, formazione, edilizia popolare, scuole, università, ospedali, innovazione sociale, cure mediche, assistenza di lunga durata e accessibilità, ma anche microfinanza, imprenditoria sociale, integrazione di migranti, rifugiati e persone vulnerabili.
Si prevede un tasso di flessibilità tra le finestre, per cui gli importi per ciascuna finestra potranno essere adeguati dalla Commissione, fino ad un massimo del 15%, alla luce dell’evoluzione delle priorità politiche e della domanda.
Ogni finestra si compone di due comparti:
- il comparto dell’UE, che si occuperà di fallimenti del mercato o situazioni di investimento subottimali nuovi o complessi oppure che interessano tutta l’Unione con l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni finanziarie e strutture id mercato;
- il comparto degli Stati membri, che si occuperà dei fallimenti del mercato o delle situazioni di investimento subottimali che interessano uno o più Paesi dell’Unione, per realizzare gli obiettivi dei fondi in regime di gestione concorrente.
Il Comparto dell’UE e quello degli Stati Membri possono essere usati in maniera complementare a sostegno di operazioni di finanziamento o di investimento, anche combinando il sostegno di entrambi i comparti. Si prevede una ulteriore misura di flessibilità per gli Stati Membri che intendano usufruire della garanzia messa a disposizione dal Programma InvestEu ovvero, la possibilità di destinare al Programma il 5% dei fondi della politica di coesione destinati al singolo Paese. Questo importo è destinato alla garanzia dell’UE concessa nell’ambito del comparto degli stati Membri a copertura, pertanto, delle operazioni di finanziamento e di investimento nello Stato membro in questione subordinatamente alla sottoscrizione di un accordo di contribuzione tra Commissione e Stato Membro.
Quanto alle modalità attuative e di gestione, il Fondo InvestEU sarà attuato mediante gestione indiretta, ciò significa che la Commissione conclude “accordi di garanzia” con i partner esecutivi cui affida compiti di esecuzione. Dato il suo ruolo sancito dai Regolamenti stessi, la sua capacità di operare in tutti gli Stati membri e l’esperienza maturata nei cicli di programmazione precedenti e con il FEIS, il Gruppo Banca europea per gli investimenti (costituito dalla BEI e dal FEI) dovrebbe rivestire un ruolo privilegiato nell’ambito del comparto dell’UE.
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La garanzia InvestEU costituirà un attestato di qualità del progetto di investimento e sarà concessa solo dopo un esame approfondito della proposta progettuale. Sarà istituito un comitato consultivo per permettere alla Commissione di consultare i partner finanziari e gli Stati membri in sede di preparazione e concezione dei nuovi prodotti finanziari, di seguire gli sviluppi del mercato e di condividere le informazioni. Alla Commissione è affidata la responsabilità di verificare la conformità delle operazioni proposte alla normativa e alle politiche dell’Unione. Solo i progetti che supereranno questo vaglio saranno sottoposti a un’ulteriore valutazione. Dopo questa prova di conformità preliminare, una squadra di progetto garantirà il controllo di qualità (due diligence) e completerà un quadro di valutazione degli indicatori. A tal fine, tutti i partner esecutivi saranno tenuti a distaccare presso la Commissione alcuni esperti in servizi bancari e gestione del rischio i quali non potranno lavorare su progetti presentati dall’ente di origine per evitare conflitti di interesse. Infine, un comitato per gli investimenti indipendente, composto da esperti esterni selezionati con procedura aperta e retribuiti dal bilancio dell’UE, approverà l’uso della garanzia dell’Unione per le operazioni di finanziamento e di investimento proposte dai partner esecutivi, decidendo in base alla due diligence presentata dal partner esecutivo e al quadro di valutazione elaborato dalla squadra di progetto. Vi sarà un comitato per gli investimenti per ciascun settore di intervento, con alcuni esperti che siederanno in tutti i comitati al fine di garantire la coerenza.
I criteri per definire l’ammissibilità dei progetti sono definiti nel regolamento finanziario. I progetti InvestEU:
- devono rimediare ai fallimenti del mercato o alle carenze di investimenti ed essere economicamente sostenibili;
- hanno bisogno del sostegno dell’UE per poter decollare;
- devono produrre un effetto moltiplicatore e, ove possibile, attirare investimenti privati;
- devono contribuire a realizzare gli obiettivi delle politiche dell’UE.
Oltre al Fondo, il Programma InvestEu metterà a disposizione il polo di consulenza InvestEU e il Portale InvestEU. Attraverso il Polo di Consulenza sarà fornito sostegno e consulenza per favorire l’ideazione e lo sviluppo dei progetti e misure di accompagnamento per l’accesso ai finanziamenti. Il polo di consulenza InvestEU sarà operativo per i settori di intervento del programma InvestEU e garantirà inoltre uno sportello unico per i promotori dei progetti e gli intermediari. Il Portale InvestEU sarà istituito muovendo dall’esperienza acquisita con il portale dei progetti nell’ambito del piano di investimenti per l’Europa con l’obiettivo di fornire visibilità ai progetti in cerca di finanziamenti e in grado di interessare gli investitori nell’UE.
Nel merito del processo di approvazione della Proposta di regolamento della Commissione che istituisce InvestEU, il Parlamento europeo, a marzo 2019, ha raggiunto un primo accordo: in particolare, i deputati hanno adottato alcuni emendamenti per migliorare la proposta della Commissione europea, tra i quali: l’aumento della garanzia del bilancio UE a 40,8 miliardi di euro per mobilitare oltre 698 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi in tutta l’UE (la Commissione ha proposto 38 miliardi di euro per mobilitare 650 miliardi di euro); obiettivi nuovi e più chiari, come l’aumento del tasso di occupazione nell’UE, la realizzazione degli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima o la coesione economica, territoriale e sociale; una migliore protezione del clima: un obiettivo di “almeno il 40%” della dotazione finanziaria complessiva del programma InvestEU per gli obiettivi climatici; l’introduzione di un comitato direttivo per garantire il giusto equilibrio tra l’esperienza politica e bancaria nella gestione del programma. Un membro nominato dal Parlamento Europeo farà parte del comitato. Infine, la Commissione e il comitato direttivo dovrebbero riferire annualmente al Parlamento e al Consiglio sui progressi, l’impatto e le operazioni del programma InvestEU per garantire una migliore responsabilità nei confronti dei cittadini europei.
Per saperne di più:
https://ec.europa.eu/commission/publications/investeu-programme_en
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