Nell’ambito della proposta riguardante il quadro finanziario pluriennale dopo il 2020 che la Commissione europea ha presentato il 2 maggio 2018 è stato confermato il meccanismo per collegare l’Europa (Europe connecting facility – CEF), cui verrebbe destinata la somma di 42,265 miliardi di EUR per il settennio 2021 – 2027.
Il CEF è lo strumento finanziario dell’UE diretto a migliorare le reti europee nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, la cui proposta di regolamento della Commissione per il prossimo ciclo di programmazione 2021 – 2027 è stata presentata il 6 giugno 2018.
Al fine di stimolare la creazione di posti di lavoro e di conseguire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, l’Unione necessita di infrastrutture moderne e di elevata efficienza, che contribuiscano all’interconnessione e all’integrazione dell’Unione e di tutte le sue regioni nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia. Tali interconnessioni sono fondamentali per la libera circolazione delle persone, dei beni, dei capitali e dei servizi. Le reti transeuropee favoriscono i collegamenti transfrontalieri, promuovono una maggiore coesione economica, sociale e territoriale e contribuiscono a un’economia sociale di mercato più competitiva e alla lotta al cambiamento climatico.
La visione è quella di un’Europa che va verso la mobilità a zero decessi, zero emissioni e zero carta, per diventare un leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili e porsi all’avanguardia nel campo dell’economia digitale. Un’infrastruttura moderna, pulita, intelligente, sostenibile, inclusiva e sicura fornirà benefici tangibili alle imprese e ai cittadini europei, consentendo loro di viaggiare, di trasportare merci e di avere accesso all’energia e a servizi digitali di alta qualità in maniera efficace.
A tale fine, il CEF sostiene gli investimenti in infrastrutture dei trasporti, dell’energia e digitali attraverso lo sviluppo delle reti transeuropee (TEN). Secondo la proposta, nel periodo 2021-2027 dovrebbe promuovere anche la cooperazione transfrontaliera in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il CEF si incentra su progetti di altissimo valore aggiunto europeo e catalizza investimenti in progetti aventi effetti transfrontalieri e in sistemi e servizi interoperabili a livello europeo per i quali la continuità del sostegno finanziario dopo il 2020 è essenziale. Improntato all’efficienza, il CEF affronta le carenze del mercato e aiuta a mobilitare ulteriori investimenti provenienti da altre fonti, in particolare dal settore privato, in sinergia e complementarità con InvestEU e altri programmi dell’Unione.
Come è possibile leggere dalla Comunicazione della Commissione COM (2018) 321 del 2 maggio 2018 sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, il CEF “è pensato per promuovere gli investimenti a favore delle reti transeuropee. Queste reti, così come la cooperazione transfrontaliera, sono essenziali non solo per il funzionamento del mercato unico, ma anche per realizzare lʼUnione dellʼenergia, il mercato unico digitale e lo sviluppo di modalità di trasporto sostenibili. Senza lʼintervento dellʼUE, gli operatori privati e le autorità nazionali non sono sufficientemente incentivati a investire in progetti infrastrutturali transfrontalieri“.
Tenendo conto dell’importanza della lotta ai cambiamenti climatici, in linea con gli impegni assunti dall’Unione di attuare l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, la proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 fissa un obiettivo più ambizioso per l’integrazione delle azioni per il clima in tutti i programmi dell’UE, conformemente all’obiettivo generale di dedicare il 25% della spesa dell’UE al sostegno degli obiettivi in materia di clima. Il CEF dovrebbe dare un importante contributo al conseguimento di questo obiettivo, visto che il 60% della sua dotazione dovrebbe essere destinato ad iniziative connesse al clima.
Le future esigenze di decarbonizzazione e digitalizzazione dell’economia dell’Unione comporteranno una crescente convergenza dei settori dei trasporti, dell’energia e digitale. Le sinergie tra questi tre settori dovrebbero pertanto essere sfruttate pienamente, così che ne risultino massimizzate l’efficacia e l’efficienza del sostegno dell’Unione. Fra i settori in cui queste sinergie potrebbero realizzarsi si annoverano la mobilità autonoma e interconnessa, la mobilità pulita basata sui carburanti alternativi, lo stoccaggio dell’energia e le reti intelligenti. Al fine di promuovere progetti che riguardino più di un settore, fra gli incentivi sarà prevista la possibilità che venga applicato il tasso di cofinanziamento più elevato ammesso per i settori interessati. Sarà inoltre possibile accettare per ciascun settore, come costi ammissibili, elementi ausiliari relativi a un altro settore, come ad esempio la produzione di energia rinnovabile nell’ambito di un progetto relativo al settore dei trasporti. Per incentivare le proposte intersettoriali e stabilirne la priorità, nell’ambito dei criteri di aggiudicazione saranno valutate le possibilità di sinergie insite nelle iniziative proposte. Le sinergie saranno attuate mediante programmi di lavoro congiunti e finanziamenti congiunti per i settori interessati.
Nel settore dei trasporti il CEF post 2020 – con un budget di oltre 30,6 miliardi di euro – vuole contribuire in primo luogo allo sviluppo di progetti di interesse comune per quanto riguarda reti e infrastrutture efficienti e interconnesse per una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva e sicura. In particolare, il Programma mira a contribuire al completamento dei due livelli della rete TEN-T: l’ossatura portante strategica (la rete centrale) entro il 2030 e il suo livello più esteso (la rete globale) entro il 2050. Il CEF sostiene inoltre la realizzazione di sistemi europei di gestione del traffico per tutte le modalità di trasporto, in particolare per il trasporto aereo e quello ferroviario, contribuendo altresì alla transizione dell’UE verso una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva e sicura (ad esempio con la realizzazione di una rete europea di infrastrutture di ricarica per i carburanti alternativi). Si stima che il completamento della rete centrale TEN-T entro il 2030 genererà tra il 2017 e il 2030 7,5 milioni di posti-anno e un ulteriore aumento dell’1,6% del PIL dell’Unione europea al 2030.
Inoltre, attraverso il CEF saranno altresì erogati i finanziamenti dell’Unione per l’attuazione dei progetti di duplice uso civile-militare nel campo dei trasporti come si evince dalla comunicazione congiunta sul miglioramento della mobilità militare nell’Unione europea del novembre 2017 (JOIN 2017/41) e dal Piano d’azione sulla mobilità militare adottato il 28 marzo 2018 dalla Commissione e dall’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Per quanto riguarda il settore dell’energia, l’obiettivo principale del Programma consiste nel completare le reti energetiche transeuropee attraverso lo sviluppo di progetti di interesse comune relativi a un’ulteriore integrazione del mercato interno dell’energia e all’interoperabilità transfrontaliera e intersettoriale delle reti, oltre a perseguire lo sviluppo sostenibile consentendo la decarbonizzazione, in particolare attraverso l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile, e la sicurezza dell’approvvigionamento, rendendo tra l’altro intelligenti e digitali le infrastrutture. Il meccanismo contribuisce altresì a conseguire, all’insegna dell’efficienza, gli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e gli obiettivi energetici e climatici entro il 2030, nonché quelli di decarbonizzazione a lungo termine, integrando l’energia rinnovabile attraverso lo sviluppo di infrastrutture adeguate e sostenendo un numero limitato di progetti transfrontalieri nel campo dell’energia rinnovabile. Le risorse, in base alla proposta della Commissione UE, ammontano a 8,65 miliardi di euro. Per quanto concerne il settore digitale, il CEF massimizza i vantaggi che tutti i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche possono ottenere dal mercato unico digitale. La realizzazione di reti digitali ad altissima capacità e con un livello elevato di sicurezza è utile per tutti i servizi digitali innovativi, compresi quelli di mobilità interconnessa e altri servizi di interesse pubblico. In aggiunta, il meccanismo contribuisce a fare in modo che tutti i principali volani socioeconomici come le scuole, gli ospedali, i nodi di trasporto, i principali fornitori di servizi pubblici e le imprese ad alta intensità digitale abbiano accesso, entro il 2025, a connessioni a banda larga orientate al futuro (1 gigabit/secondo), oltre a contribuire alla connettività generale ad Internet dei territori europei, comprese le regioni ultraperiferiche. Il budget proposto è pari a 3 miliardi di euro. Riguardo lo stato del negoziato dopo l’assenso del Coreper all’accordo informale raggiunto dalla presidenza rumena e dal Parlamento europeo sulla proposta di avviare la seconda edizione del programma CEF per il periodo 2021-2027, è arrivato anche il via libera delle commissioni per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) e per i trasporti e il turismo (TRAN) dell’Europarlamento. La comprensione comune raggiunta con il Parlamento in merito alla seconda edizione del programma riguarda tutte le disposizioni del regolamento, ad eccezione delle questioni finanziarie e orizzontali, che sono discusse nell’ambito dei negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027.
Il Consiglio si aspetta che i negoziati con il prossimo Parlamento europeo inizino il prima possibile, in vista della loro finalizzazione sulla base dei progressi compiuti, come riflesso nella comprensione comune. I negoziati dovranno inoltre tenere conto dell’accordo globale sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
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