É stata pubblicata dall’ISTAT la nona edizione del Rapporto BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE (BES). Il rapporto pone al centro dell’indagine il benessere del cittadino attraverso l’analisi dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, con l’obiettivo di “misurare” il modo in cui le politiche producono, in concreto, cambiamenti sulla vita delle persone e ne determinano il benessere.
Il rapporto 2021 mostra come il benessere attuale sia ancora influenzato dagli effetti della pandemia e di come molti divari si siano mantenuti, o addirittura allargati: dalla speranza di vita alla nascita che, pur recuperando al Nord nel 2021, diminuisce nel Mezzogiorno, alla mortalità evitabile, che resta più elevata in molte regioni del Sud, alla spesa per la cultura che è nettamente superiore nel Centro-nord, all’impatto di fenomeni quali gli incendi boschivi e l’abusivismo edilizio, più forte nelle regioni meridionali. Ma sono soprattutto gli indicatori sul benessere dei giovani italiani a subire una netta diminuzione (mentre aumenta il numero di giovani laureati che emigrano). La situazione giovanile rappresentata nel rapporto rende quanto mai evidente la necessità di un radicale cambio di approccio nella definizione delle politiche, a favore di interventi che abbiano natura sistemica, piuttosto che emergenziale e settoriale. Il rapporto dovrebbe costituire un utile strumento per l’individuazione delle priorità di intervento delle politiche pubbliche. I cittadini e l’Europa richiedono ai decisori pubblici una maggiore ambizione nella scelta degli obiettivi di miglioramento della vita da realizzare attraverso le politiche e i relativi programmi di spesa!
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