È di ieri 18 dicembre 2022 l’accordo provvisorio tra la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio per rafforzare il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS), applicare lo scambio di quote di emissione a nuovi settori per un’efficace azione per il clima in tutta l’economia e istituire un Fondo sociale per il clima. Questo accordo è un passo fondamentale per raggiungere l’impegno dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Allo stesso tempo, il Fondo sociale per il clima contribuirà a garantire che la transizione sia equa.
In particolare il nuovo Fondo Sociale per il clima fornirà un sostegno finanziario dedicato agli Stati membri per aiutare i cittadini vulnerabili e le microimprese con investimenti in misure di efficienza energetica come l’isolamento domestico, le pompe di calore, i pannelli solari e la mobilità elettrica.
Il Fondo Sociale per il clima, potrà inoltre fornire un sostegno diretto al reddito coprendo fino al 37,5% dei nuovi Piani Sociali Climatici nazionali.
I Piani Sociali Climatici nazionali, rappresentano il focus sulla lotta alla povertà energetica e dei trasporti. I paesi dell’UE dovranno presentare “Piani per il clima sociale”, previa consultazione con le autorità locali e regionali, le parti economiche e sociali e la società civile, che riguarderanno due tipi di iniziative.
Il nuovo Fondo Sociale per il Clima, comincerà a funzionare nel 2026, prima dell’entrata in vigore del nuovo ETS per i combustibili per i trasporti e per l’edilizia, e sarà finanziato con 65 miliardi di euro dal bilancio dell’UE, più il 25% di cofinanziamento da parte degli Stati membri.
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